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Come si trova lavoro: una ricerca lo svela

La Social Network Analisys è una recente metodologia di analisi delle relazioni sociali che spiega perché trovare lavoro è più facile in alcune reti di conoscenze

La Social Network Analisys è una recente metodologia di analisi delle relazioni sociali sviluppatasi a partire dai contributi di Jacob Levi Moreno, il fondatore della sociometria, una disciplina che analizza le relazioni interpersonali.

Ma fu un sociologo nel 1973, di nome Mark Granovetter, allora docente alla Johns Hopkins University di Baltimora, a pubblicare un articolo sul fenomeno dei "piccoli mondi" che rivoluzionava i concetti allora noti e alla base di molti fenomeni sociali legati alle reti di contatti e, ora, ai social network più moderni.

Il suo nome è legato a un importante contributo, pubblicato in due articoli degli anni 1970 sulle modalità con cui le persone cercano e trovano lavoro: egli era infatti più propriamente un sociologo del lavoro.



COME SI TROVA UN LAVORO?


L'idea del suo studio si basa sul fatto che i legami (le relazioni interpersonali) DEBOLI risultano essere più importanti delle amicizie forti e radicate. Secondo Granovetter la società è strutturata in cluster altamente connessi, o cerchie molto ristrette di amici dove tutti conoscono tutti.

Sono pochi quei legami con l'esterno che mettono in contatto questi gruppi con il mondo delle nostre relazioni. Questi legami svolgono una funzione critica nella intermediazione.

Nella ricerca di nuove opportunità di lavoro dunque può essere utile uscire fuori dalla cerchia di amicizie note per affidarsi a legami deboli in grado di aprire la comunicazione verso altri cluster o gruppi di individui..

Ad esempio se noi cerchiamo lavoro non dobbiamo limitarci a farlo sapere alla nostra ristretta cerchia di amici stretti e parenti.
Secondo questa teoria sono i legami deboli, le connessioni che ti permettono di farti presentare a una persona che non conosci da una persona che conosci a malapena, che ci mettono in condizione di trovare quello che cerchiamo.

Questa tesi è stata ampiamente dimostrata in varie occasioni e attivitaà umane e, recentemente, anche da strumenti che hanno caratteristiche tipicamente innovative come la rapidità del passaparola e la dematerializzazione: i social network.

E' un concetto sottile, ma assi importante, quello esposto da Granovetter, poiche' i ponti dei legami deboli consentono la tenuta delle reti sociali.

LEGAMI FORTI CONTRO LEGAMI DEBOLI 

Inoltre è provato che i legami forti non sono quasi mai rilevanti sotto questo profilo e si possono eliminare senza produrre gravi danni al grafo della relazione tra reti diverse. I ponti, cioè, sono costituiti quasi sempre da legami deboli.

Il social networking favorisce questa condivisione delle amicizie e dei contatti per creare una rete di rapporti in cui nessuno è sconosciuto e chiunque è identificabile in quanto "amico di" un altro.

A partire dal 1998 alcuni fisici hanno studiato il fenomeno del "Piccolo Mondo" utilizzando una rete fche creasse modelli facili da simulare: Internet.
Prima di allora era molto difficile studiare questi fenomeni, perchè le reti sociali o gli ecosistemi hanno una evoluzione lenta e difficilmente si possono riprodurre dei modelli di simulazione al calcolatore...

In una pubblicazione su Nature, nel giugno del 1998, nell'articolo Collective dynamics of small world networks due autori, i celebri Duncan Watts e Steve Strogatz, allora ricercatori della Cornell University di New York, ripresero il concetto che una qualunque persona nel pianeta è separata da ogni altra da un numero limitato di relazioni.

Piu' recentemente un altro fisico, Albert-László Barabási, ha studiato le leggi che regolano l'evoluzione di reti di tipo complesso, chiamate a "invarianza di scala" (scale free).
Cediss - email info@cediss.eu